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Ashaninkas

PerĂ¹, 2016

Ashaninkas

Gli anni ’80 e ’90 rappresentano per il Perù due decadi di terrore, angoscia e dolore senza fine. Il conflitto interno scatenato dal sanguinario gruppo maoista rivoluzionario Sendero Luminoso provoca la reazione dura e violentissima del Governo Peruano. Presa tra due fuochi, la popolazione civile soffre in carne viva le conseguenze di una violenza cieca e implacabile. Migliaia di esecuzioni sommarie, disparizioni forzate, violazioni e casi di tortura sono il triste bilancio di questa “guerra sporca”. Mentre il grosso dei combattimenti, e degli abusi, avviene nelle zone di montagna (la Sierra), anche nelle foreste del centro del paese ai civili innocenti non vengono risparmiate sofferenze indicibili. La storia delle popolazioni della Selva Central è molto meno conosciuta e mediatica, ma altrettanto triste e impattante. Le tribù Ashaninka e Machiguenga vennero perseguitate dal Sendero Luminoso per non aver voluto unirsi al movimento rivoluzionario. Intere comunità furono costrette ad abbandonare il loro villaggio per le minacce e la paura di rappresaglie. Vi torneranno solo nel nuovo secolo.

Uniòn Alto Sanibeni è un piccolo villaggio Ashaninka sperduto nella Selva Central del Perù, la cui esperienza durante il conflitto interno peruviano è paradigmantica delle vicissitudini delle popolazioni indigene della foresta.

Attaccato a più riprese dal Sendero Luminoso agli inizi degli anni ’90, sempre si rifiutò di aderire al gruppo armato, ma molti abitanti vennero uccisi o deportati, finché i sopravvissuti abbandonarono il villaggio per ritornarvi poco a poco solo verso il 1998. Ebbi l’opportunità di visitare questo villaggio per un giorno nel 2016, conversando con i suoi abitanti, ascoltando i racconti dell’orrore vissuto e fotografando la loro vita semplice ma ancora segnata dall’onnipresente paura che quell’orrore ritorni. Le cicatrici del corpo sono ormai chiuse, ma quelle psicologiche rimangono aperte e continuano a provocare un dolore inguaribile

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